| | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | ALLE PROCURE DI TOLMEZZO E DI TRIESTE (10/07/2001) | | | | | | | | | | | | | | | | |
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ALLE PROCURE DI TOLMEZZO E DI TRIESTE Atto di denuncia e querela. 10/07/2001
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Lunedì 7 gennaio 2002, esattamente dopo sei mesi, ci rechiamo presso la Procura di Tolmezzo per sapere a quale punto è la nostra ultima denuncia presentata l'8 luglio 2001. La pratica porta il n° 12170/01 ed ancora una volta è stata assegnata al dr. Enrico Cavalieri; cioè lo stesso magistrato che da sempre avvoca a se ogni nostra Istanza-Denuncia-Querela archiviandola, oggi divenuto Procuratore Capo, ed ancora una volta pare sarà lui a decidere. Ci sorge spontanea una domanda: ma nella procura di Tolmezzo c'è solo lui ? Alle nostre rimostranze per non riuscire ancora una volta a conferire con il dr. Cavalieri, il quale non ci concede mai un colloquio, così come non lo concede mai a nessuno a detta della sua segretaria; diversamente dal Presidente del Senato, dal Presidente della Camera dei Deputati, dal Ministro di Grazia e Giustizia, dal Ministro della Difesa, dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ecc. ecc. i quali ci hanno sempre ricevuti ed ascoltati, egli non riceve. Magari sarebbe utile per verificare se siamo dei mitomani o degli esaltati o qualcos'altro; la risposta che ci viene data dall'impiegata nostra interlocutrice con un (molto) evidente gesto di stizza. è: daltronde cosa vi aspettate, vostro figlio non ve lo restituisce più nessuno. Alla faccia della comprensione e della considerazione. Sicuramente otterremmo più comprensione se avessimo perso il gatto o il nostro cane. E noi, genitori di un figlio che era unico, morto in circostanze mai del tutto chiarite, servendo il Suo Paese, e sempre in cerca di verità e giustizia; cosa dobbiamo pensare ? Dobbiamo continuare a sperare o è più logico desistere ? Sarà anche logico rassegnarci, chiudere gli occhi e non pensare più a quanta ingiustizia (e non solo ingiustizia) Gli è stata riversata addosso; ma noi non lo accettiamo, e non lo accetteremo mai, almeno fintanto che non avremo la certezza che nostro figlio non abbia ottenuto giustizia con la G maiuscola. Certamente le dispute televisive ormai divenute routine giornaliere sul rapporto GIUDICI-POLITICI-CITTADINI accuiscono la nostra sfiducia nei confronti della giustizia, dato che in prima persona subiamo da ormai tre anni e sette mesi questo stillicidio di incomprensioni frammisto a indifferenza da parte di una magistratura che da sempre per nostra educazione e cultura abbiamo creduto proiettata verso la giustizia e la verità.
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